Adorazione Eucaristica: Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male.

(Riflessioni tratte dal messaggio del Papa per la  Giornata mondiale per la Pace)

la-pace

 

G= guida   S= solista  L= lettore  T= tutti

G.  E’ tornato a parlare di pace Giovanni Paolo II. Lo ha sempre fatto e lo fa ancora ogni giorno, ma lo ha fatto in modo del tutto particolare nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace la trentottesima di una serie inaugurata da Paolo VI nel 1968. Un messaggio che, pur ricordando e denunciando le tante violenze che ogni giorno accompagnano il nostro cammino, è pieno di speranza per il futuro, invitando ciascuno di noi a non lasciarsi vincere dal male, ma anzi a vincere con il bene il male.

 

(S) La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene;

Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini.

Al contrario, se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere.

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male. (Rm 12,9.17.20-21)

Il male non si sconfigge con il male:

 su quella strada in fatti, anzichè vincere il male, ci si fa vincere dal male.

 

G. Nel nome del Padre , del Figlio e dello Spirito Santo.     T. Amen

 

Canto

 

Davanti a Gesù Eucarestia

Durante la preghiera a Gesù Eucaristia ci metteremo in ginocchio. Stare inginocchiati ci fa ricordare

che siamo davanti al Signore e lo riconosciamo come l’Unico della nostra vita

 

(S) Signore Gesù, tu non abbandoni l’uomo: tu sei  l’Emmanuele, il Dio con noi.

Tu, in modo mirabile e prodigioso, sotto i segni eucaristici, abiti nel tabernacolo santo.

Tu sei tra gli uomini di questo tempo:  mediocri, indifferenti, egoisti.

Tu sei in questo mondo, che pur essendo tuo, non vuole riconoscerti ed accoglierti.

E tu, nonostante tutto, rimani sempre con gli uomini fino alla fine dei tempi:

per essere la via che conduce a salvezza, per essere la verità che illumina le menti,

per essere la vita che da gioia all’esistenza.

 

Tutti

Signore Gesù,  fa’ che cammini sempre sulla strada del Vangelo,

 fa’ che mi lasci sempre illuminare dalla tua parola di verità.

Signore Gesù,  fa’ che cresca sempre in me la tua vita divina.

Con te c’è sicurezza. Con te c’è luce. Con te c’è gioia. Con te c’è pace.

Tutto si vince con te. Tutto s’illumina con te. Tutto è vita con te.

 

 

Adorazione silenziosa

 

 

G. La pace è il risultato di una lunga ed impegnativa battaglia, vinta quando il male è sconfitto con il bene.

 

L1 Di fronte ai drammatici scenari di violenti scontri fratricidi, in atto in varie parti del mondo, dinanzi alle inenarrabili sofferenze ed ingiustizie che ne scaturiscono, l’unica scelta veramente costruttiva, come suggerisce san Paolo…

 

(S)…è di fuggire il male con orrore e di attaccarsi al bene (Rm 12,9).

 

La pace è un bene da promuovere con il bene: essa è un bene per le persone, per le famiglie, per le Nazioni della terra e per l’intera umanità; è però un bene da custodire e coltivare mediante scelte e opere di bene

 

(S) “Non rendete a nessuno male per male” (Rm 12,17).

 

L’unico modo per uscire dal circolo vizioso del male per il male è quello di accogliere la parola dell’Apostolo:

 

(S)  “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci con il bene il male” (Rm 12,21).

 

Il male non è una forza anonima che opera nel mondo in virtù di meccanismi deterministici e impersonali. Il male passa attraverso la libertà umana.

 

(S) Il male ha sempre un volto e un nome:

il volto e il nome di uomini e di donne che liberamente lo scelgono.

 

Tante scelte sbagliate da parte degli uomini. Ciascuna di esse porta in sé un’essenziale connotazione morale, che implica precise responsabilità da parte del soggetto e chiama in causa le relazioni fondamentali della persona con Dio, con le altre persone e con il creato.

 

(S) A cercarne le componenti profonde, il male è, in definitiva,

un tragico sottrarsi alle esigenze dell’amore.

 

Il bene morale, invece, nasce dall’amore, si manifesta come amore ed è orientato all’amore. Questo discorso è particolarmente chiaro per il cristiano, il quale sa che la partecipazione all’unico Corpo mistico di Cristo lo pone in una relazione particolare non solo con il Signore, ma anche con i fratelli.

 

(S) La logica dell’amore cristiano, che nel Vangelo costituisce il cuore pulsante del bene morale,

 spinge, se portata alle conseguenze, fino all’amore per i nemici:

“Se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete dagli da bere”  (Rm 12,20).

 

«Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci;  un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno più nell’arte della guerra»  (Is 2, 4).

 

Tutti

Sì, forgeremo le nostre spade in vomeri e le lance in falci. Sogni?

Sì, sogni, ma che fanno vivere, che ci danno coraggio,

 che ci tirano fuori dal nostro dubbio esistenziale che è il nostro vero peccato e ci propongono un mondo diverso,  un mondo che è dentro di noi e che se dipendesse da noi realizzeremmo subito subito.

Chi ci dice che colui che ha «creato i cieli e la terra» (Sal 134, 3)

non abbia le stesse idee, gli stessi desideri nostri?

E chi ci dice che non sia proprio Lui a incidere il sogno del nostro cuore, a suggerircelo,

 a dirci di camminare in modo da realizzarlo veramente,  a dirci che gliela faremo… che verrà un tempo.

Sì, verrà….

 

(S) Il sogno messianico è un annuncio fra cielo e terra,  è un ponte fra due rive,

un albero sul tuo sentiero assoluto. L’ispirazione viene da lontano, ma sei tu che la vivi.

Ti è dato da un annuncio, ma tocca a te pensarlo;  viene dall’altra sponda, ma lo realizzi sulla tua sponda. Io credo che sia il modo con cui Dio ci chiama,  ci educa, ci abitua al suo modo di pensare.

Ascoltando, camminando, fermandoti,  il sogno si fa più preciso in te.

(C. Carretto)

 

Canto

 

G. Volgendo lo sguardo all’attuale situazione del mondo, non si può non constatare un impressionante dilagare di molteplici manifestazioni sociali e politiche del male: dal disordine sociale all’anarchia e alla guerra, dall’ingiustizia alla violenza contro l’altro e alla sua soppressione.

 

L2 Per orientare il proprio cammino tra gli opposti richiami del bene e del male, la famiglia umana ha urgente necessità di far tesoro del comune patrimonio di valori morali ricevuto in dono da Dio stesso.

Per conseguire il bene della pace bisogna, con lucida consapevolezza, affermare che la violenza è un male inaccettabile e che mai risolve i problemi.

 

(S)   “La violenza è una menzogna, poiché è contraria alla verità della nostra fede,

alla verità della nostra umanità. La violenza distrugge ciò che sostiene di difendere:

la dignità, la vita, la libertà degli esseri umani”.

 

È pertanto indispensabile promuovere una grande opera educativa delle coscienze, che formi tutti al bene, soprattutto le nuove generazioni. Su queste basi è possibile dar vita ad un ordine sociale, economico e politico che tenga conto della dignità, della libertà e dei diritti fondamentali di ogni persona.

Per promuovere la pace, vincendo il male con il bene, occorre soffermarsi con particolare attenzione sul bene comune e sulle sue declinazioni sociali e politiche.

 

(S) Quando, infatti, a tutti i livelli si coltiva il bene comune, si coltiva la pace. Può forse la persona realizzare pienamente se stessa prescindendo dalla sua natura sociale,

cioè dal suo essere “con” e “per” gli altri?

 

Il bene comune la riguarda da vicino. Riguarda da vicino tutte le forme espressive della socialità umana: la famiglia, i gruppi, le associazioni, le città, le regioni, gli Stati, le comunità dei popoli e delle Nazioni. Dice in proposito il Concilio Vaticano II:

 

(S)“Dall’interdipendenza ogni giorno più stretta e poco alla volta estesa al mondo intero deriva che il bene comune … diventa oggi sempre più universale ed implica diritti e doveri che interessano l’intero genere umano. Pertanto ogni comunità deve tener conto delle necessità e delle legittime aspirazioni delle altre comunità, anzi del bene comune di tutta la famiglia umana”.

 

Visioni decisamente riduttive della realtà umana trasformano il bene comune in semplice benessere socio-economico, privo di ogni finalizzazione trascendente, e lo svuotano della sua più profonda ragion d’essere. Il bene comune, invece, riveste anche una dimensione trascendente, perché è Dio il fine ultimo delle sue creature. I cristiani inoltre sanno che Gesù ha fatto piena luce sulla realizzazione del vero bene comune dell’umanità.

 

(S) Verso Cristo cammina e in Lui culmina la storia: grazie a Lui, per mezzo di Lui e in vista di Lui,

 ogni realtà umana può essere condotta al suo pieno compimento in Dio.

Nella tua volontà Signore è la nostra pace

 

 

 

 

 

Tutti

Onnipotente e misericordioso Dio, Padre di tutti gli uomini, Signore della stona,

 nella tua volontà è la nostra pace! Ascolta nella tua misericordia questa preghiera che sale a te dal tumulto e dalla disperazione di un mondo in cui tu sei dimenticato, in cui il tuo Nome non è invocato,

 le tue leggi sono derise, e la tua presenza è ignorata. Non ti conosciamo, e così non abbiamo pace.

Benedici la nostra volontà di aiutare ogni razza e popolo a camminare, in amicizia con noi,

 lungo la strada della giustizia, della libertà e della pace perenne.

Ma concedici soprattutto di capire che le nostre vie non sono necessariamente le tue vie.

Concedici di vedere il tuo volto, o Dio di santità, misericordioso con gli uomini.

 Concedici di trovare la pace dove davvero la si può trovare: nella tua volontà, o Dio è la nostra pace!

(Thomas Merton)

 

Canto

 

G. Il bene della pace è strettamente collegato allo sviluppo di tutti i popoli, è indispensabile tener conto delle implicazioni etiche dell’uso dei beni della terra. Il Concilio Vaticano II ha opportunamente ricordato che…

(S)… “Dio ha destinato la terra con tutto quello che in essa è contenuto all’uso

di tutti gli uomini e popoli, sicché i beni creati devono pervenire a tutti con equo criterio,

 avendo per guida la giustizia e per compagna la carità”.

 

Uomini siate degni del dono della pace

 

Tutti

Uomini, diciamo in questo singolare momento,

uomini, procurate d’essere degni del dono divino della pace.

Uomini, siate uomini.

Uomini, siate buoni, siate saggi, siate aperti alla considerazione del bene totale del mondo.

Uomini, siate magnanimi.

Uomini, sappiate vedere il vostro prestigio e il vostro interesse,

non contrari, ma solidali col prestigio e con l’interesse altrui.

Uomini, non pensate a progetti di distruzione e di morte, di rivoluzione e di sopraffazione:

pensate a progetti di comune conforto e di solidale collaborazione.

(Paolo VI)

 

L3 L’appartenenza alla famiglia umana conferisce ad ogni persona una specie di cittadinanza mondiale, rendendola titolare di diritti e di doveri, essendo gli uomini uniti da una comunanza di origine e di supremo destino. Basta che un bambino venga concepito perché sia titolare di diritti, meriti attenzioni e cure e qualcuno abbia il dovere di provvedervi. La condanna del razzismo, la tutela delle minoranze, l’assistenza ai profughi e ai rifugiati, la mobilitazione della solidarietà internazionale nei confronti di tutti i bisognosi non sono che coerenti applicazioni del principio della cittadinanza mondiale.

 

(S) Il principio della destinazione universale dei beni consente,

 di affrontare adeguatamente la sfida della povertà, soprattutto tenendo conto

delle condizioni di miseria in cui vive ancora oltre un miliardo di esseri umani.

Uomini siate degni del dono della pace

 

Tutti

Uomini, pensate alla gravità e alla grandezza di quest’ora,

che può essere decisiva per la storia della presente e della futura generazione;

e ricominciate ad avvicinarvi gli uni agli altri con pensieri di costruire un mondo nuovo;

sì, il mondo degli uomini veri, il quale non potrà mai essere tale senza il sole di Dio sul suo orizzonte.

Uomini, ascoltate mediante l’umile e tremante voce nostra, l’eco sonante della Parola di Cristo:

“Beati i mansueti, perché possederanno la terra; beati i pacifici, perché saranno chiamati figli di Dio”.

(Paolo VI)

Canto

 

G. Di fronte ai tanti drammi che affliggono il mondo, i cristiani confessano con umile fiducia che solo Dio rende possibile all’uomo ed ai popoli il superamento del male per raggiungere il bene.

 

L4 Con la sua morte e risurrezione Cristo ci ha redenti e riscattati “a caro prezzo” (1 Cor 6,20; 7,23), ottenendo la salvezza per tutti.

 

(S) Con il suo aiuto, pertanto, è possibile a tutti vincere il male con il bene.

 

Fondandosi sulla certezza che il male non prevarrà, il cristiano coltiva un’indomita speranza che lo sostiene nel promuovere la giustizia e la pace. Nonostante i peccati personali e sociali che segnano l’agire umano, la speranza imprime slancio sempre rinnovato all’impegno per la giustizia e la pace, insieme ad una ferma fiducia nella possibilità di costruire un mondo migliore.

 

(S) Se nel mondo è presente ed agisce il «mistero dell’iniquità” (2 Ts 2,7),

non va dimenticato che l’uomo redento ha in sé sufficienti energie per contrastarlo.

L’azione dello “Spirito del Signore riempie l’universo» (Sap 1,7).

 

Nessun uomo, nessuna donna di buona volontà può sottrarsi all’impegno di lottare per vincere con il bene il male. È una lotta che si combatte validamente soltanto con le armi dell’amore.

 

(S) Quando il bene vince il male, regna l’amore e dove regna l’amore regna la pace.

 

I cristiani siano testimoni convinti di questa verità; sappiano mostrare con la loro vita che l’amore è l’unica forza capace di condurre alla perfezione personale e sociale, l’unico dinamismo in grado di far avanzare la storia verso il bene e la pace.

In quest’anno dedicato all’Eucaristia, i figli della Chiesa trovino nel sommo Sacramento dell’amore la sorgente di ogni comunione: della comunione con Gesù Redentore e, in Lui, con ogni essere umano. È in virtù della morte e risurrezione di Cristo, rese sacramentalmente presenti in ogni Celebrazione eucaristica, che siamo salvati dal male e resi capaci di fare il bene. È in virtù della vita nuova di cui Egli ci ha fatto dono che possiamo riconoscerci fratelli, al di là di ogni differenza di lingua, di nazionalità, di cultura.

 

(S) In una parola, è in virtù della partecipazione allo stesso Pane e allo stesso Calice che possiamo sentirci “famiglia di Dio” e insieme recare uno specifico ed efficace contributo all’edificazione di un mondo fondato sui valori della giustizia, della libertà e della pace.

Proprio per questo, Signore dell’amore e della pace, noi desideriamo convertirci a te!

 

Tutti

Signore, non possiamo illuderci di giungere a vivere bene, in pace, senza di te.

Non possiamo pensare di superare le inquietudini interiori e le nostre guerre personali,

se non ci rivolgiamo a te,

Signore della pace, Gesù Cristo crocifisso e risorto che hai subito la morte per donarci la pace.

Noi ti chiediamo quella pace che sorpassa ogni nostro progetto e possibilità

 e che può rassicurare i nostri pensieri, le nostre volontà, i nostri cuori!

(C. M. Martini)

 

Canto

 

Preghiere spontanee

 

G. Uniti spiritualmente a tutti i nostri fratelli nella fede in Cristo, radunati nelle varie Chiese del mondo per pregare il comune Padre dei Cieli proclamiamo tenendoci per mano la preghiera insegnataci da Gesù.

 

 
Padre nostro…

 

G. Al termine di questa adorazione, vogliamo esprimere il nostro desiderio di essere concretamente operatori di pace nel quotidiano. Non temiamo il futuro, impegniamoci a far fruttificare l’eredità che abbiamo ricevuto, fiduciosi che la pace verrà.

 

(S) La pace verrà

 

Tutti

Se credo che un sorriso è più forte dì un’arma,

Se credo alla forza di una mano tesa,

Se credo che ciò che riunisce gli uomini è più importante di ciò che li divide,

Se credo che essere diversi è una ricchezza e non un pericolo,

Se so scegliere tra la speranza o il timore,

Se penso che sono io che devo fare il primo passo piuttosto che l’altro, allora…

(S) La pace verrà

 

Tutti

Se lo sguardo di un bambino disarma ancora il mio cuore,

Se so gioire della gioia del mio vicino,

Se l’ingiustizia che colpisce gli altri mi rivolta come quella che subisco,

Se per me lo straniero che incontro è un fratello,

Se so donare gratuitamente un po’ del mio tempo per amore,

Se so accettare che un altro, mi renda un servizio,

Se  divido il mio pane e so aggiungere ad esso un pezzo del mio cuore, allora…

(S) La pace verrà

 

Tutti

Se credo che il perdono ha più valore della vendetta,

Se so cantare la gioia degli altri e dividere la loro allegria,

Se so accogliere il misero che mi fa perdere tempo e guardarlo con dolcezza,

Se so accogliere e accettare un fare diverso dal mio,

Se credo che la pace è possibile, allora…

(S) La pace verrà

« Andate e portate la buona novella a tutte le genti”

 

G. E’ fidando su questa Parola che noi ci sentiamo portatori dì un messaggio per tutta l’umanità; ci impegniamo anzitutto a viverlo nella nostra vita e a portarlo a tutti coloro che incontriamo.

Esprimiamo questo impegno attraverso il gesto dello scambio della pace. Il gesto semplice che ci
scambiamo reciprocamente diventi il segno di un cuore rinnovato e di un impegno ad essere ogni
giorno nel nostro quotidiano operatori di pace. Scambiamoci un segno di pace.

 

 

Canto finale

 

 

 

 

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