Alessio Chiodini al 7 Riconoscimento Giovanni Paolo II – Intervista

 

Alessio Chiodini è uno degli attori amati dal pubblico di Un Posto al sole, dove interpreta il giovane Sandro Ferri, ma ha lavorato anche da protagonista con Veronica Pivetti in La Ladra, nei Cesaroni 3 ed in don Matteo 8; nel 2012 suo il ruolo di volto giovanile maschile in Vacanze di Natale a Cortina al fianco di Christian de Sica, nel 2015 invece in Ma tu di che segno sei per la regia di Neri Parenti.
Alessio ha seguito la passione per la recitazione fin dalla scuola media ed ancora oggi non ha smesso di studiare e formarsi, infatti di recente a dicembre si è laureato Arti e Scienze dello Spettacolo. Crede molto nella formazione professionale, non solo seguendo e tenendo stage per giovani attori, ma proseguendo in prima persona un percorso di costante crescita artistica.
In ambito sociale fa parte della squadra di ItalianAttori sempre in prima linea in partite di beneficenza.
La sua presenza al Riconoscimento Giovanni Paolo II si presenta come testimonianza giovane, ma molto profonda e determinata. Alessio ha accolto con stupore la notizia del premio, dicendosi grato ed onorato di questa premiazione, della quale ha voluto conoscere lo svolgimento, assicurando la presenza a Bisceglie a lui non sconosciuta.

In attesa della serata del 12 maggio ecco come si racconta per noi.

Come hai accolto la notizia del Riconoscimento?
Ricevere un premio è sempre un momento di grande gioia ed emozione , è un riconoscimento tangibile che testimonia di aver fatto bene qualcosa nella propria vita, a maggior ragione in questo caso l’emozione è stata forte perchè provengo da una famiglia credente che mi ha sempre insegnato grandi valori. 

Al tempo di Papa Wojtyla eri giovanissimo. Quali ricordi serbi del santo polacco?

Ero molto piccolo e purtroppo ho vissuto Papa Giovanni Paolo II nel periodo della sua malattia, ricordo sorridendo che mi arrabbiavo molto con mia nonna perchè non riuscivo a capire cosa dicesse nei suoi discorsi (vista la malattia) e mi chiedevo come mai un Papa non riuscisse a comunicare bene, in realtà quella era una delle più vere dimostrazioni della sua grandezza e bontà. Alla sua morte il mondo si fermò, fu un momento molto triste. 

Esordisci da piccolo, in ambiente scolastico, con Natale in Casa Cupiello come protagonista e da allora non ti sei più fermato: teatro, cinema, tv… A quale ruolo che hai interpretato ti senti maggiormente legato?

Sembra banale come risposta ma questo è un lavoro che ogni qual volta lo si svolge lascia emozioni e ricordi indelebili, quindi sono legato a tutti i personaggi che ho fatto, ma se devo proprio sceglierne uno dico Rugantino, l’unico che mi ha fatto scoppiare in lacrime nel momento degli applausi finali. 

 Essere attore è una forma d’arte. San Giovanni Paolo II diceva che l’arte è esperienza di universalità. Cosa vuol dire per te recitare?

Recitare è l’unica cosa che mi consente di esprimermi in tutte le mie potenzialità, di comunicare con le persone, di sentirmi giusto. E’ il luogo piu comodo e confortevole che abbia mai visto. 

Raccontaci della tua esperienza all’interno della nazionale attori, in prima linea in partite di beneficenza.

Tutto parte dalla mia grande passione per il calcio che mi consente di divertirmi e tenermi in forma riuscendo a fare del bene con delle partite organizzate proprio per aiutare i più bisognosi. Dalla ricerca contro le malattie, agli ospedali stessi, ad Emergency fino ad arrivare ad aiuti a singole persone in particolare difficoltà. 

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