Antonella Genga … sorridere con il cuore in attesa del Riconoscimento

E’ uno dei volti della simpatia del Mudù, è una attrice che fa sorridere e riflettere, considerando l’ importanza della sua vocazione come momento di crescita reciproca con il pubblico: Antonella Genga.

In attesa del Riconoscimento del 18 maggio l’intervista per preparaci alla serata evento.

Come hai accolto la notizia del Riconoscimento?
E’ stato incredibile. Assolutamente una sorpresa… non nascondo di essermi molto emozionata alla notizia.
Quali ricordi serbi della mattinata della apertura del riconoscimento in ottobre 2018?
Eravamo in una Cattedrale meravigliosa, con davanti centinaia di ragazzi e bambini, sull’altare accanto a me altre personalità . E’ stato impegnativo, ma quando si deve parlare con i ragazzi lo è sempre, non ci si può permettere di sbagliare. Gli adulti poi devono essere sempre un esempio per i più giovani; questa è una responsabilità della quale non bisogna sottovalutare mai l’importanza.

Quali ricordi serbi del Santo polacco?
Ho subito sentito il suo carisma e la forza del suo amore per l’umanità. Credo che prima di Papa Wojtyla nessun Pontefice avesse colpito così profondamente e universalmente il cuore dei giovani.

Come vedi l’azione di Papa Wojtyla e Papa Francesco nell’impegno per la Pace?
Entrambi sono stati, nel periodo della loro giovinezza, testimoni di soprusi e violenze da parte di uomini prepotenti nei confronti di uomini più deboli, cioè militari contro gente comune che cercava di esprimere le proprie idee differenti da chi era al potere e ne pagava le conseguenze anche con la vita. Sono due Pontefici che hanno vissuto esperienze simili, per questo entrambi sono ripartiti dall’Amore per Cristo per cambiare l’umanità. Il loro messaggio diffonde in ogni luogo e in ogni uomo la cultura della Pace e dell’Amore. Questo è per me ciò che di più bello hanno in comune.

Cosa ti colpisce di questa loro azione?
Mi ha colpito molto ritrovare in Papa Francesco la stessa forza, la stessa gioia e l’universalità del messaggio che anche Papa Wojtyla ha profuso nel suo pontificato.

Nella tua carriera hai tanto lavorato perché il sorriso fosse portatore di messaggi di pace, puoi raccontarci qualche ricordo, esperienza, speciale in tale ambito?
Nel corso degli anni mi è capitato, tra le mie esperienze più particolari, di portare un po’ di allegria, svago e riflessione, con spettacoli drammatici ma soprattutto comici, portando così un po’ di leggerezza e qualche risata nei luoghi del dolore come ospedali o negli istituti di recupero e riabilitazione come il carcere. Sono esperienze molto forti, che hanno lasciato un segno molto profondo dentro di me. Spero che questo segno lo abbia raccolto anche chi ha assistito al mio sforzo e alla mia passione.

Sei la terza premiata della compagnia del Mudù, ma è pur vero che sei la prima protagonista femminile … e adesso cosa dirai ai tuoi colleghi che ti hanno preceduta?
Ai miei colleghi dirò che era solo una questione di tempo… perché ci si accorgesse che le donne oltre a essere portatrici di amore e di forza, elargiscono gioia più di ogni altra creatura al mondo e per fortuna sono dotate di “SOPPORTAZIONE E PAZIENZA ASSAIIII… IN QUANTITA’ INDUSTRIALI… ALTR CHE SESSO FORTEEE… “(Risposta con tono divertito e fiero).

San Giovanni Paolo II diceva che l’arte è esperienza di universalità. Cosa vuol dire per te recitare?
Per me recitare significa mettere a disposizione degli altri ogni mia emozione, bella o brutta che sia, ogni mia sconfitta, ogni mio traguardo raggiunto, l’amore che ho dato e quello che ho ricevuto. E’ una condivisione totale. E’ una grande prova di fiducia nei confronti del prossimo.

I tuoi progetti per il futuro e il messaggio che vuoi lanciare ai giovani che stanno partecipando al concorso “Educare alla pace per giungere alla pace”.
Eh… i miei progetti per il futuro… na parol… non so cosa farò di preciso nel mio futuro più prossimo. Di certo vorrò continuare ad emozionare il pubblico, facendolo divertire e commuovere, o almeno spero di riuscirci…
Penso che dal bene possa scaturire solo il bene, per questo la Pace porta chiaramente alla Pace.
Per quanto riguarda la mia esperienza non riesco a descrivere la gioia che provo quando vedo un viso, che sia caro o sconosciuto, un viso di un bambino o di una persona anziana segnata dal tempo, che ridendo ad una mia battuta cambia espressione e diventa spensierato, alleggerito dai problemi del vivere quotidiano, come se fosse riappacificato con il mondo. Io auguro davvero a tutti di provare la stessa gioia che io vi provo in quel momento. Credo che quello dell’attore comico sia un lavoro speciale, unico…. CI DOVREBBERO DARE UNA MEDAGLIA AL VALORE QUALCHE VOLTA…

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