Il reliquiario di Wojtyla

A cura di Aleksandra Zapotoczny Totus Tuus edizione polacca

 

Il ricordo delle preghiere
Chi si recherà prossimamente a fare la visita presso il Centro “Non abbiate paura” a Cracovia – Lagiewniki, dedicato al beato Giovanni Paolo II, proverà sicuramente una grande emozione.
Al piano inferiore, nella cappella cosiddetta sacerdotale, hanno collocato la piastra della vecchia tomba di Papa Wojtyla, pervenuta dalle Grotte Vaticane della Basilica di San Pietro. Questa piastra ricorda tanti momenti di preghiera. Tutte le volte che ci siamo inginocchiati nelle Grotte Vaticane davanti alla tomba di Giovanni Paolo II. Le innumerevoli lettere e bigliettini che i fedeli hanno lasciato su quella piastra. Essa non è solo un pezzo di marmo, ma il ricordo di 6 anni di preghiere per la beatificazione di Giovanni Paolo II. Quante volte i membri della Postulazione hanno portato sulla tomba del Papa le intenzioni di preghiera mandate da chi non poteva venire personalmente a Roma. Una volta nella sua lettera, la nostra amica Antonella ha scritto: “Le Grotte Vatica¬ne sono diventate la nostra seconda casa”. Proprio questa sensazione ci accompagna quando si scende nella Cappella Sacerdotale a Lagiewniki. In essa ogni uno di noi si sente come a casa, dove può parlare con il Padre – beato Giovanni Paolo II.

Reliquiario del sonno
Lo chiamano: “scultore del vento”, Carlo Balljana, artista italiano, al quale il Cardinale Stanislao Dziwisz ha affidato la realizzazione del reliquiario dove conservare il sangue del beato Giovanni Paolo II presso il Centro “Non abbiate paura” a Cracovia – Lagiewniki.
“La notte successiva all’incontro con il segretario del Cardinale – si affida artista – quando andai a riposo, mi era rimasto l’assillo di rendere con più immediatezza possibile l’individuazione del libro dei vangeli. Fu cosi che durante il sonno ebbi una netta visione, in cui mi apparve la figura vestita di bianco di Papa Karol Wojtyla, che sorridente si avvicinò al capezzale a mi disse: Fai il libro del Vangelo aperto, su una pagina il pastorale con il Cristo che mi ha sempre sorretto nella mia sofferenza in vita e nella pagina accanto lo stemma Pontificio di Maria, con la scritta «Non abbiate paura». Mi svegliai di soprassalto, erano le ore 4.15 del mattino e sentii la necessità di ritornare in studio per completare i disegni secondo quel provvidenziale suggerimento. Mentre disegnavo di getto il reliquiario, mi passarono per la mente come in un filmato, i sei incontri – udienze che ho avuto con Papa Giovanni Paolo II, nei suoi 27 anni di Pontificato. Al mattino dopo il sogno, telefonai a Sua Em. Card. Stanislao Dziwisz e gli raccontai l’accaduto. L’opera fu successivamente esaminata ed approvata”.

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