Intervista a Don Giuseppe Spedicato: Riconoscimento per “Non Abbiate Paura il Musical”

Bisceglie omaggerà a maggio l’equipe che ha prodotto il musical “Non abbiate paura” che mette in scena la vita dell’uomo e del pontefice ora santo, Giovanni Paolo II.

A don Giuseppe Spedicato (autore, sceneggiatore e promotore del progetto) e a Danilo Brugia che veste i panni di Wojtyla sarà consegnato il Riconoscimento Giovanni Paolo II città di Bisceglie per l’altro valore etico e morale del musical.

Dopo il racconto dell’esperienza da protagonista, Brugia( leggi qui), don Giuseppe ci racconta la genesi di “Non abbiate paura”, il suo più profondo significato, il legame con il papa polacco e annuncia dalle pagine di Bisceglie in Diretta la turnèe mondiale dello spettacolo, unica opera teatrale al mondo riconosciuta dalla Chiesa come valida a comunicare la figura di Papa Wojtyla.

Non abbiate paura

Non abbiate paura

Dalle parole della celeberrima supplica di Wojtyla trae spunto il titolo del musical. Come nasce e perché?
«“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!” è un invito irresistibile a guardare avanti con speranza. Giovanni Paolo II è stato il primo a non avere paura, né di parlare con toni fermi e decisi ai potenti né di condurre la sua Chiesa verso il III millennio, né tanto meno di girare i 5 continenti chiamando a gran voce i giovani, affinché si ponessero al suo fianco nel cammino. Quale titolo migliore potevamo scegliere per un’opera che vuole proprio trasmettere il senso più profondo della personalità di Wojtyla uomo e pontefice?
Il progetto nasce da una promessa fatta direttamente a Giovanni Paolo II quando nel 1993 venne in vista pastorale nella città di Lecce; all’epoca ero stato ordinato sacerdote solo da 3 mesi e il mio entusiasmo giovanile e la passione per il teatro che mi caratterizza, unita alla rinomata identica passione di Wojtyla per il teatro, mi fece strappare la promessa che avrei realizzato uno spettacolo sul Santo Padre.
Tra l’ idea e l’effettiva realizzazione però passa molto tempo. Fu il giorno della sua morte che la promessa divenne progetto. Vedendo tanta gente che accorreva verso il grande pontefice, si intuiva che oltre ad essere stato un grande papa era stato un grande uomo e capì che sarebbe stato quello il fulcro del mio lavoro. Seguono 4 anni di lavoro intenso per la prima nazionale (alla vigilia di domenica 27 aprile, data della beatificazione) e poi altri 4 anni per valorizzare al meglio il messaggio sotteso al testo, arrivando alla messa in scena dello spettacolo che stiamo portando in giro per l’Italia adesso e che ben presto avrà una trasposizione internazionale: porteremo il musical alla giornata mondiale a Cracovia».

È previsto quindi un tour mondiale?
«Sì. A settembre 2015 inauguriamo le tappe in altri teatri italiani. Il tour avrà il suo apice ad agosto 2016 in occasione della giornata mondiale dei giovani; di lì si partirà poi per il tour mondiale. Abbiamo già richieste dal Brasile e dal Canada».

Danilo Brugia è Papa Woytjla

Danilo Brugia è Papa Woytjla

Chi è Giovanni Paolo II in “Non abbiate paura”?
«Noi abbiamo voluto rappresentare non soltanto il pontificato di Giovanni Paolo II (che è sotto la lente di ingrandimento di tutti da sempre), ma soprattutto l’esperienza di un giovane polacco che nella drammaticità della guerra (prima contro i tedeschi poi contro l’Unione Sovietica) vive un’esperienza d’amore in giovane età, la passione per il teatro, il dramma di vedere accanto a sé gli amici che lottavano per un ideale di libertà; approda poi alla scelta vocazionale e da lì prende piede tutta l’escalation che lo ha portato a diventare prima sacerdote, poi vescovo e infine il grande pontefice che tutti conosciamo».

Avreste potuto mettere in scena uno spettacolo teatrale, invece avete scelto il musical: perché?
«Perché Giovanni Paolo II amava i giovani. E il musical è un modo di essere tra i giovani per trasmettere dei contenuti edificanti e dei valorie. Inoltre, a fronte dei tanti testi, musiche, spettacoli su Giovanni Paolo II, tuttavia non era stato realizzato mai un musical vero e proprio, allora la nostra scelta è ricaduta proprio su questa forma teatrale. Dunque un linguaggio giovane – quello del teatro musicale -per parlare ai giovani che il Papa h a tanto amato. Così come ha amato il teatro».

La passione per il teatro e la scrittura ti accompagnano fin da piccolo…

«E’ una passione che mi accompagna da venti anni, mi porto dentro da quando ero ragazzo e recitavo. Ho messo su le prime rappresentazioni nelle parrocchie dove sono stato parroco e viceparroco: musical su San Francesco d’Assisi, Madre Teresa di Calcutta, Santa Chiara, San Giovanni Bosco. Ho anche scritto una trilogia su che cosa è il teatro per i giovani, ho realizzato un processo all’innocente sulla passione di Gesù; un testo sul Sant’Agostino e certamente “Non abbiate paura”è il mio fiore all’occhiello e l’opera che mi sta più a cuore: la rivisito ogni 2 anni perché è un lavoro che mi stimola sempre a dare contenuti nuovi .Oggi quella passione giovanile è infatti un modo per dare agli altri una opportunità, per dire nel teatro quello che i giovani magari avrebbero il desiderio di vivere anche nella propria realtà, per veicolare messaggi importanti; è una forma di evangelizzazione».

non abbiate paura musicalNel musical vi sono brani di musica leggera del mondo del cantautorato italiano: perché questa scelta?
«Ho deciso di inserire testi di diversi cantautori italiani (Sergio Endrigo, Enrico Ruggieri, Renato Zero, I Nomadi…) per valorizzare il contributo della musica italiana alla nostra cultura».

Veniamo al tuo rapporto con Giovanni Paolo II: hai avuto modo di conoscerlo?
«Ci siamo incontrati ben 6 volte. Appena sacerdote, dopo 3 mesi, durante la visita pastorale a Lecce, come accennato prima. Poi nella giornata mondiale dei giovani nel 2000 a Roma ho avuto mondo di stare a stretto contatto con lui quando ero nella commissione della GMG e formavo i volontari del Giubileo: in quella circostanza ci siamo incontrati 2 volte. Poi a Parigi e in Brasile. Ci ha legati insomma un rapporto diretto, filiale».

Come ha accolto la notizia della premiazione del musical con il riconoscimento Giovanni Paolo II città di Bisceglie?
«Riempie di gioia il mio cuore, dopo tanti anni di dedizione e di lavoro intorno a questo musical, un lavoro a cui do atto a tutti coloro che si sono messi in gioco. Grazie a chi ha pensato a noi perché ha dimostrato grande sensibilità».

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