Intervista, Edson: “Ragazzi, crediamo nei nostri sogni”

di Grazia Pia Attolini

È tra i premiati più attesi dai giovani impegnati nel concorso legato al Riconoscimento Giovanni Paolo II, ma per la sua testimonianza sarà anche un arricchimento per quanti la sera del 13 maggio vorranno essere presenti nel Teatro Garibaldi di Bisceglie per la sesta edizione del Riconoscimento che porta il nome di Papa Wojtyla. Rivelazione vincente di “Tu si que vale”s, voce e cuore da vero talento: Edson d’Alessandro ha accettato, con la sua straordinaria semplicità e gioia, di ricevere il Riconoscimento, puntando molto all’incontro che potrà avere con tutti i giovani, per dire no alla violenza, alla droga, all’alcol.
Nato in Brasile, a soli 4 anni ha perso i suoi genitori. Dopo alcuni anni passati in casa famiglia e un periodo fatto di brutti ricordi, a 9 anni Edson viene adottato e da allora l’amore della famiglia gli ha permesso di rinascere. Ha solo 18 anni, ma ha già ben chiaro il valore del “sì alla vita”.
Abbiamo raggiunto Edson telefonicamente. Ecco come si racconta. Alla fine dell’intervista un omaggio canoro in attesa di poter ascoltare Edson da vivo a Bisceglie.

Come hai accolto la notizia del Riconoscimento?
Una notizia bellissima, sono molto felice di poter ricevere questo importante Riconoscimento.

Tutti i ragazzi impegnati nel concorso legato al Riconoscimento non vedono l’ora di fare la tua conoscenza. Vuoi lasciare un messaggio per loro?
Ragazzi, non molliamo mai: dobbiamo credere sempre nei nostri sogni, lottare sempre per ciò che si vuole. Oggi i giovani purtroppo per problemi in famiglia o a scuola o per cattive amicizie, incorrono su cattive strade e prendere brutti vizi. Penso che l’unico modo per sconfiggere questo male sia l’amore della propria famiglia.

Qual è il rapporto con la tua famiglia?
Ringraziando Dio, ho una famiglia che mi ama e mi sostiene. Grazie ai miei genitori ho potuto studiare e posso continuare a inseguire il mio sogno di essere cantante.

Come è nata la tua passione per la musica?
Ho iniziato a cantare in Brasile. Poi arrivato in Italia, grazie alla mia famiglia, mi sono iscritto a scuola di canto e da lì non ho più smesso.

Com’è cambiata la tua vita da quando hai vinto “Tu si che vales”?
Sono sempre me stesso. Ho tanti amici, incontro tante persone e continuo a cantare. È stata una esperienza bellissima e auguro a tutti i giovani di poter coltivare le proprie passioni e inseguire i propri sogni, senza dar retta a chi scoraggia e vuole solo criticare.

Hai fede? Credi in Dio?
Credo in Dio, ma non sono un attivo frequentatore della chiesa. Prego molto.

Ti eri accostato alla figura di San Giovanni Paolo II prima d’oggi?
Sono molto giovane e non ricordo Giovanni Paolo quando era Papa. Però so che è stato un Pontefice molto importante per il Mondo e soprattutto per i giovani e sono felice di poter ascoltare le testimonianze del suo operato in occasione del Riconoscimento Giovanni Paolo II a Bisceglie.

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