La GPII incontra l’Arcivescovo Pichierri: «Che l’associazione concorra all’evangelizzazione richiesta nel nostro tempo»

A chiusura di un intenso anno sociale e aspettando di vivere un nuovo anno ricco di iniziative, momenti di preghiera e di condivisione, l’associazione Giovanni Paolo II incontra l’Arcivescovo Giovan Battista Pichierri.

Evangelizzazione, eredità di Papa Wojtyla, laici e uomini della chiesa impegnati per un unico fine, Riconoscimento Giovanni Paolo II: di questo e tanto altro si è parlato a colloquio con Sua Ecc.za Rev. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie- Nazareth, in un’intervista che incoraggia a proseguire l’opera educativa e di evangelizzazione che l’associazione persegue.

Il Sinodo Diocesano 2013-2016 vede impegnata la nostra diocesi in un discernimento in vista di una evangelizzazione così come richiesta nel nostro tempo. Un bilancio dei lavori fino ad ora compiuti.

Evangelizzazione e Giovanni Poalo II ha insistito tanto sulla nuova evangelizzazione, ma ancor prima Paolo VI; nuova non nel senso che il Vangelo cambia, ma nel senso che deve cambiare il nostro stile di vita, superare il distacco tra fede e vita.
In questo anno pastorale sono stati formulati i Lineamenta, gli orizzonti su cui muoverci insieme, lavoro compiuto dai consigli pastorali parrocchiali e zonali e porterà alla realizzazione dello strumento di lavoro, un dossier di domande che sarà sottoposto alle assemblee sinodali che avranno luogo del 2015 con un calendario fitto che considera varie aree: teologica, liturgica, giuridica, prettamente pastorale.
Il successo del sinodo è affidato certamente alla preghiera.
Si giungerà alle Propositiones affidate al discernimento del vescovo che formulerà delle delibere del sinodo che vengono presentate a tutta la chiesa in un contesto di preghiera.

Nell’ambito di questa nuova evangelizzazione sicuramente l’operato dei laici gioca un ruolo strategico. A nome dell’associazione GPII quale il suo parere circa il suo operato che va proprio in questo senso?

Quando si parla di Chiesa facciamo riferimento a l’intero popolo di Dio, non dobbiamo concepire la chiesa solo come l’insieme dei ministri ordinati, ma tutto il popolo di Dio. I laici entrano ad esempio nella fase di preparazione di discernimento del sinodo a pieno titolo, con la loro corresponsabilità rispetto a ciò che il Signore ci chiede.
Nel laicato ci sono presenze di movimenti e associazioni caratterizzate da doni particolari, per cui coloro che si ritrovano in questi contesti a maggior ragione si sentono corresponsabili di vivere appieno il Sinodo.
L’associazione GPII rientra appieno in questo contesto. Nata grazie all’operazione di religiosi e laici, non dimentichiamo Suor Luisa. Impegnata proprio nel contesto di questa evangelizzazione che deve diventare coro e polifonia, evangelizzare significa annunciare Gesù in tutte le sue sfaccettature.

Mons. Pichierri concelebrante della Solenne Celebrazione Eucaristica dell’edizione 2014 del Riconoscimento Giovanni Paolo II

Un ricordo che lo lega al Santo Padre. Come la trasmissione di valori che Giovanni Paolo II ha promulgato durante il suo pontificato è ancora viva ai nostri giorni?

Il suo ministero è stato caratterizzato proprio dall’evangelizzazione aperta a tutti gli orizzonti del pianeta terra: dalle chiese sorelle a ogni realtà, dai fedeli lontani alle personalità della politica, dell’economia e della cultura. E’ grande quindi l’eredità di Giovanni Paolo II che dobbiamo saper perseguire: è un’eredità di evangelizzazione e missionarietà. Benedetto XVI e adesso Francesco sono continuatori di questi valori e modus operandi. Personalmente di Giovanni Paolo II ricordo l’esperienza della visita ad elimina che mi sono capitate durante il suo Pontificato, prima a Cerignola poi a Trani. Attraverso quelle visite ho compreso anche la realtà della chiesa diocesana che è in comunione con la chiesa universale a pieno titolo, da questa consapevolezza ho ricevuto la propulsività di aprire la nostra diocesi alla missionarietà, che già era stata avviata dal mio predecessore e che avviene oggi ancora di più con l’apertura alla Uganda (dove sono diretti due nostri sacerdoti), con la diocesi di Casal Monferrato – Piemonte- (che ha chiesto aiuto e anche lì si stabilirà un nostro sacerdote con presenza saltuarie anche di diaconi in vista di una incentivazione evocazionale) e l’Albania (dove da tre anni circa organizziamo campeggi giovanili). L’anelito di Giovanni Paolo II continua e noi siamo entrati in piena sintonia con questa apertura missionaria ad intra, per far crescere la comunione nella chiesa locale, e ad extra per portare questa cooperazione ad altre diocesi che ne hanno bisogno.

L’attualità delle istanze promulgate dal Concilio Vaticano II

Per noi il Sinodo è stato salutare proprio da questo punto di vista, perché questi tre anni ci hanno dato modo di approfondire i documenti del Concilio. Il popolo si è ritrovato finalmente a contatto con quello che dice il Concilio; certo non basta proclamarlo in pubblica assemblea, si richiede anche uno studio approfondito e so che molti laici lo fanno. Oggi noi abbiamo bisogno di attualizzare quello che il Concilio Vaticano II ha detto.

Ufficializzato il tema della prossima edizione del Riconoscimento Giovanni Paolo II: accogliere per accogliersi. Un suo contributo in merito.

Io colgo il valore e la preziosità dell’iniziativa dell’associazione Giovanni Paolo II: aprire l’eredità che il Santo ci ha lasciato e renderla nota per farla conoscere a tutti soprattutto alle nuove generazioni, dando dei richiami significativi del suo Magistero; per cui incoraggio l’associazione a saper portare avanti quest’opera educativa. Una caratteristica che ha inciso ormai e va avanti grazie all’opera proprio di Giovanni Paolo II è il contatto con i giovani; quindi se l’associazione porta avanti quest’opera educativa certamente concorrerà molto a questa evangelizzazione che ci impegna nel nostro tempo in un modo del tutto particolare.

dott.ssa Grazia Pia Attolini

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