La lezione di vita di Flavio Insinna

di Grazia Pia Attolini

Nel mondo dello spettacolo è molto facile cadere nella trappola del successo: i riflettori fanno crescere a dismisura l’ego, il favore del pubblico mette l’uomo famoso su un piedistallo e ci si dimentica di essere umani. Sotto quegli stessi riflettori, se si commette un errore, è altrettanto facile essere condannati da quello stesso pubblico che si erge a giudice supremo e ci si dimentica di essere umani.
Per l’attore, il conduttore, lo showman non è affatto semplice conservare la sua umanità integra e la sua essenza viva e limpida, così come non è affatto semplice per il pubblico riconoscere l’umanità dell’uomo di spettacolo, anche quando (e se) sbaglia. Che sia successo o che sia condanna, che sia dal punto di vista di chi è sul palco o dal punto di vista di chi sta a guardare, ci si dimentica troppo spesso di avere il coraggio di essere umani.

Ma c’è una persona (e non a caso non lo chiameremo personaggio) che fa dell’umanità la sua forza e la sua debolezza e che con il suo modo di essere è d’esempio a tutti noi e a tutti coloro che dai palchi cambiano le maschere. Noi lo abbiamo conosciuto a maggio in occasione del VII Riconoscimento Giovanni Paolo II e da allora è parte della nostra grande famiglia.

È Flavio Insinna, uomo meravigliosamente umano.

La bontà, l’altruismo, la trasparenza (anche negli errori) non sono parole vuote che Flavio utilizza per forgiare i suoi discorsi o fare audience (“con il cuore” è ormai il tormentone dei Talk tv), bensì le direttrici del suo modo di essere. E chi ha avuto modo di conoscerlo lo sa bene. Chi ha modo di osservare con umanità la tv lo sa bene perché – come dicono i saggi popolari – “come gli occhi il cuore” e quelli di Flavio sono umani. Umano Flavio quando sul palco del teatro Garibaldi ci ha parlato con grande semplicità del valore del noi (cita Calvino: “l’io è il pidocchio del discorso”), scherzando e coinvolgendo i conduttori, nonostante le tre ore di serata e di attesa che lo avrebbero potuto indurre a ritirare il premio senza aggiungere altro a un semplice “grazie”. Umano Flavio quando nella trasmissione TV di Rai 2 “Il Supplente” regala una strepitosa lezione di vita ai ragazzi ricordando, per il tramite di un esempio personale che lo lega al grande Fabrizio Frizzi, che la felicità è nella condivisione, nel fare squadra. Umano Flavio quando dopo una tempesta mediatica di accuse fa un passo indietro, col sorriso e con umiltà e poi torna a parlare alle persone più forte di prima.

Perché noi abbiamo solo bisogno di essere umani e di esseri umani.

Papa Francesco parla di “rivoluzione della tenerezza” e l’umanità è la madre di tutte le tenerezze che in un mondo sempre più egoista e chiuso in se stesso dobbiamo riscoprire. Flavio col suo esempio ce lo insegna.

In bocca al lupo! Noi siamo con te.

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