Pierdavide Carone e la musica: dignità, importanza e rispetto della donna

 

 

Il cantautore Pieradavide Carone è tra i premiati che a maggio saranno insigniti del settimo Riconoscimento Giovanni Paolo II. La sua testimonianza è molto attesa: Carone fa della sua musica uno strumento per parlare ai giovani e a Bisceglie in particolare parlerà dell’importanza della donna nella società. 

Ecco come si presenta in attesa dell’evento di maggio. 

Come ha accolto la notizia del riconoscimento?

Con grande piacere, è sempre bello quando ti viene riconosciuto il lavoro fatto, specie in un campo così tanto basato sull’empatia com’è la musica.

Quale ricordo ha di Giovanni Paolo II?

Ho il ricordo di un uomo rivoluzionario ed il valore della sua rivoluzione sociale è resa ancora più straordinaria dal fatto che non è affatto semplice operare rivoluzione all’interno di dinamiche vaticane, fatte di tradizioni secolari e perciò potenzialmente dogmatiche, talvolta.

Al Riconoscimento è legato un concorso studentesco che quest’anno parte dalla lettera alla donna di Giovanni Paolo II. “Grazie a te donna” è il titolo. La musica crede possa essere strumento per aprire le coscienze sui grandi temi come quello del rispetto di genere?

Io non ho l’illusione né la presunzione di pensare che la musica, specie la mia, possa cambiare il mondo, però può essere un lieve momento di riflessione. E se si parla di donne, si parla di un tema cui mi sono legato diverse volte, dalla ragazzina disperatamente stereotipata per compiacere un machismo imperante, come Jenny, alla prostituta che rinuncia all’unico uomo (un adolescente per giunta) che l’aveva trattata con amore e garbo, come Nanì. Due storie di poco rispetto per sé, in un mondo che di certo non te ne regala molto, di rispetto.

Passiamo alla carriera. Da Amici a Sanremo, passando per gli anni di lontananza dai riflettori ad oggi impegnato nella promozione del nuovo album e in un viaggio di nuove sonorità con Antonio Maggio. Ci racconti del suo presente musicale e dei progetti futuri.

In questi anni sono cambiate molte cose, a livello personale e lavorativo e i cambiamenti richiedono un periodo di gestazione, ma ora che l’incubazione è finita, sono pronto a pubblicare il mio nuovo album, che dovrebbe uscire in primavera, e nel mentre, mi godo questo tuffo nel mio repertorio e in quello del mio amico Antonio Maggio.

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