Riconoscimento 2016, intervista alla cantautrice Mariella Nava

di Grazia Pia Attolini

Fin da bambina sente di fare della musica la sua vita, da grande poi si è trovata a comporre per i più grandi artisti del panorama musicale italiano; ha scritto un brano per Giovanni Paolo II e fa della musica una chiave di introspezione che unisce cuore e anima. Si tratta di Mariella Nava che con la sua testimonianza darà un valore aggiunto alla serata del Riconoscimento Giovanni Paolo II di cui sarà insignita. In attesa di maggio, Mariella Nava si racconta con semplicità e grande sensibilità.

Come ha accolto la notizia del Riconoscimento?
«Sapere che il nome di Wojtyla viene accostato a me mi onora molto. La carica vitale che Giovanni Poalo II mi ha trasmesso è stata molto importante e ha fatto sì che coltivassi con una consapevolezza maggiore il dono della musica, condividendolo e mettendolo a disposizione degli altri».

Ci racconti il suo incontro con Giovanni Paolo II.
Ho incontrato il Papa due volte: la prima in occasione di un concerto di Natale, la seconda durante un incontro con i giovani presso la Sala Nervi. In questa seconda occasione, nell’avvicinarmi a lui, il Santo Padre mi ha ringraziata per aver scritto una canzone dedicata agli uomini anziani, soli, emarginati. Nella tenerezza del suo sguardo mi ha comunicato tanta forza. In quel momento ho preso contezza di tutta la sua immensa grandezza e del suo carisma. La sua caratura umana traspariva da una luce da cui venivo avvolta avvicinandomi a lui: ecco emanava luce ed è questo il ricordo più bello che porto con me».

“La strada” è appunto la canzone che hai composto per Giovanni Paolo II. Come nasce l’idea di questo brano profondamente poetico?
«La strada parla del cammino di Papa Wojtyla, ma in realtà di ognuno di noi quando sceglie la sua meta di vita. Ti metti lo zaino e inizi il tuo cammino e dritto verso la meta vai avanti, nonostante gli ostacoli, le difficoltà e la salita, per portare a compimento la propria missione, quella della vita. E Giovanni Paolo II nel suo percorso di vita ha insegnato a tutti a non mollare, a proseguire il cammino lungo la strada».

Cantautrice di prestigio, ha collaborato con i più grandi cantanti del nostro Paese: da Gianni Morandi a Renato Zero e Andrea Bocelli. Da dove nasce la sua ispirazione musicale?
«E’ un processo catarchico che sfocia in una energia che ti porta a non poter non scrivere. Se quando riascolto la canzone mi torna un brivido, allora capisco di aver fatto qualcosa di toccante anche per gli altri.
La cosa bella di scrivere è poter condividere attraverso la musica. La musica unisce. Ogni cantante con cui ho collaborato mi ha arricchito, anzi l’arricchimento è sempre reciproco. La musica è anche gioco. Per gli inglesi è fare musica e giocare non a caso prevede l’utilizzo dello stesso verbo, to paly. Ecco, in studio io mi diverto tanto: ad esempio con Renato Zero si è creato un tale rapporto di complicità che registrare è davvero sempre un momento atteso».

Quali i progetti in corso e futuri?
«Ho in attivo una piccola etichetta discografica per dare ossigeno alla musica che ha bisogno di vivere oltre le mode. Ascolto con piacere giovani cantautori e mi metto spesso a loro disposizione. Per quanto riguarda i miei personali progetti, a breve sarà in uscita un nuovo album».

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