FOTO/Serata di premiazione del quarto Riconoscimento Giovanni Paolo II

di Grazia Pia Attolini

Una serata ricca di emozioni e insegnamenti profondi. La quarta edizione del Riconoscimento Giovanni Paolo II sarà certamente ricordata come la più foriera di testimonianze e carica emotiva. Una grande serata, fatta di emozioni e brividi sulla pelle, dialoghi profondi e nuove amicizie. Tutto nel nome e nel ricordo del santo che la nostra associazione quest’anno più che mai, nel decennale dalla scomparsa del Santo Padre, ha cercato di portare ancora una volta tra la gente, laddove Wojtyla ha sempre amato stare.

È sembrato che l’abbraccio fraterno del Papa avvolgesse tutti nella serata del 16 maggio: dai premiati illustri, ai cittadini di Bisceglie (e non solo) che hanno affollato la Concattedrale di Bisceglie.

Apertura in musica. Prima il Gran Concerto Bandistico città di Bisceglie ha eseguito gli inni vaticano e italiano e “Aprite le porte a Cristo” di Mons. Frisina (che più tardi ha raggiunto la banda per dirigerla in prima persona), poi Maria Rita Di Cugno, studentessa tranese dalla grande sensibilità ha cantato  il suo inedito “Rinascere” facendo vibrare le corde più sensibili del cuori dei presenti, e a seguire “Pierre”, in omaggio al maestro Roby Facchinetti. Il primo abbraccio è il loro. Gli “abbracci” successivi quelli dei testimoni di fede, premiati dopo il racconto delle loro esperienze di vita nel segno dei valori promulgati da Giovanni Paolo II.

Tutti i premiati e le testimonianze

Una manifestazione che riempie di orgoglio la nostra città e rafforza ogni anno sempre di più il legame della comunità con San Giovanni Paolo II, un grande papa che continua ad insegnare molto attraverso i valori di cui si è fatto portavoce ed esempio.

Così il sindaco e presidente della Bat Francesco Spina. Presenti in prima fila anche il vicesindaco Vittorio Fata, assessori, autorità civili ed ecclesiastiche, nonché il vicario episcopale Monsignor don Franco Lorusso e don Mauro Camero, padre spirituale dell’associazione, che in apertura ha ricordato il senso più profondo della manifestazione e l’importanza dell’azione di sensibilizzazione tra le nuove generazioni, attraverso il concorso studentesco che per quest’anno aveva il tema dell’accoglienza.

Primo a prendere la parola il giornalista e scrittore coratino Gianpaolo Balsamo che insieme alla sua piccola figliola Maria Aurora ha ricordato il cammino di fede che passa attraverso la scrittura e la vita di famiglia, nel segno della verità.

Al vaticanista Francesco Antonio Grana il Riconoscimento è toccato per il profondo amore manifestato alla chiesa in Napoli nella dedizione alla persona di sua Eminenza Reverendissima Cardinale Giordano, per la passione e lo zelo nell’analizzare e diffondere gli insegnamenti dei Pontefici tramite la propria attività giornalistica.

Da chi fa uso magistrale della penna a chi come Margherita Caruso Coletta, guarda la prossimo forte di una realtà associativa ricca di stimoli. Fondatrice dell’associazione “Aprite e vi sarà aperto”, la sua testimonianza di sofferenza vissuta nella fede, ha suscitato la solidarietà nei confronti dei più deboli e bisognosi specialmente verso i bambini vittime innocenti di conflitti, portando avanti l’opera di suo marito, il brigadiere Coletta, vittima dell’attentato di Nassyria.

Doppia testimonianza per  don Giuseppe Spedicato e l’attore Danilo Brugia, rispettivamente autore e protagonista del musical “Non abbiate paura” dedicato alla figura di Karol Wojtyla uomo e papa.  A don Giuseppe il Riconoscimento ha dato merito e atto alla sua missione nel testimoniare il messaggio evangelico attraverso il teatro e in particolare il musical, per lo zelo nel diffondere la vita e gli insegnamenti nell’opera che farà il giro del mondo; a Brugia per la sua attività artistica posta al servizio dell’evangelizzazione, particolarmente interpretando la figura del santo padre.

La sua presenza è stata ufficializzata per ultima e la sua testimonianza ha certamente regalato un ricordo commovente. La giornalista Safiria Leccese è stata insignita del Riconoscimento per la devozione a San Giovanni Paolo II manifestata nel condurre la veglia di preghiera di beatificazione e per la testimonianza del messaggio evangelico espresso con profonda fede e professionalità nella trasmissione “La strada dei miracoli”.

Premiato anche il principe Emanuele Filiberto di Savoia per il suo impegno sociale vissuto attraverso la promozione di progetti umanitari, per la testimonianza delle fondazioni da lui promosse anche servendosi della professione artistica.

Assenti Chiara Amirante, fondatrice della comunità Nuovi Orizzonti e Nek, che per motivi imprevisti non hanno potuto raggiungere Bisceglie. A ritirare per loro il Riconoscimento offerto da tutti dalla Tangari Made in Itay e la medaglia del Presidente della Repubblica, la guida spirituale della comunità, don Davide Banzato, anch’egli insignito del premio. Non ha però mancato di far sentire la sua voce e lasciare un messaggio per i biscegliesi e gli illustri ospiti, il caro Filippo Neviani che in un video messaggio registrato e poi in diretta telefonica ha salutato calorosamente tutti i presenti alla grande serata di sabato 16 maggio(qui video).

Di seguito le motivazioni del conferimento del Riconoscimento ad Amirante e Nek. Alla fondatrice di Nuovi Orizzonti per il suo carisma già riconosciuto da San Giovanni Paolo II che la chiamò a collaborare nel Pontificio Consiglio per la Pastorale per i migranti e gli itineranti , per il coraggio con cui testimonia la certezza che il Vangelo è l’unica via di rinascita da qualsiasi situazione di emergenza ed emarginazione sociale. A Filippo Neviani (in arte Nek ) per la sua profonda esperienza di fede testimoniata attraverso la vota familiare, per l’attività artistica vissuta come strumento di diffusione dei valori cristiani, nel servizio di evangelizzazione e di impegno nella solidarietà

Carico di tre premi da portare a casa, don Davide Banzato, inviato di “Su la via di Damasco”, si è distinto per l’opera di evangelizzazione che compie attraverso i mass media, per l’impegno nella pastorale giovanile e la profonda dedizione nel recuperare e accompagnare con la luce di cristo coloro che sono stati feriti dalla vita.

Ha chiuso la serata il maestro Roby Facchinetti, anima dei Pooh, impegnato in tante missioni di solidarietà verso il prossimo e nell’attività artistica protesa alla difesa del creato servendos della musica per raggiungere il cuore e accompagnare la vita di intere generazioni. Sul finale ha deliziato il numeroso pubblico accorso in Concattedrale con “Uomini soli” e l’ inedito dedicato a Maria.

La serata, condotta prima da Grazia Pia Attolini, moderata poi da Carlo Sacco, è stata così scandita dalle testimonianze dei premiati, nella vita professionalmente impegnati su diversi fronti, ma uniti da un unico minimo comune denominatore: il profondo segno lasciato nelle loro menti, azioni e cuori da San Giovanni Paolo II.

Acclamazione generale e applausi scroscianti hanno concluso la manifestazione lasciando in ognuno la speranza di un quotidiano migliore.

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