Giovanni Paolo II nel ricordo del Cardinale Manuel Monteiro de Castro

Cari amici, saluti.

Il Papa Giovanni Paolo II è la persona più rilevante nel corso del secolo XX. Ha portato la parola di Dio, parola di fratellanza, parole di amore, di tranquillità, di serenità, di bene-stare a tutti i continenti.

Sono veramente lieto di poter parlavi sul Santo Padre Giovanni Paolo II che ho avuto la gioia di ricevere nella prima visita in Messico (1978) e nelle visite nelle Caraibi, in El Salvador, in Spagna e tre volte in Fatima Portogallo, mia terra natale.

Eletto papa il 16 ottobre 1978, l’indimenticabile Giovanni Paolo II, transitò all’eternità il 2 aprile 2005. Fu beatificato il primo maggio 2011 per il Papa Benedetto XVI e proclamato santo per il Papa Francesco, il 27 aprile 2014.

Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione nella Chiesa ed anche nel mondo politico e diplomatico.

I suoi 104 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle e la creazione delle Giornate Mondiale della Gioventù, che ha ancor oggi un gran successo.

MESSICO

Non è stato facile la preparazione della prima visita del Santo Padre Giovanni Paulo II a Messico, la santa Sede non aveva rapporti diplomatici con Messico, i sacerdoti non potevano usare l’abito sacerdotale, era delitto celebrare la Santa Messa fuori dal recinto sacro e ancora più stretta era la situazione per il clero straniero. Inoltre Giovanni Paolo II eletto il 16 ottobre 1978, incominciava il suo ministero pontificio. D’ altra parte i vescovi d’America Latina, avevano la riunione della Conferenza del Episcopato Latinoamericano (CELAM), a Puebla de los Angeles.

Il presidente della riunione, i prelati della Curia Romana ed il Delegato Apostolico della Santa Sede in Messico Mons. Girolamo Prigione, sono stati ricevuti dal Papa per decidere sul da fare. I primi non erano favorevoli. Il Delegato Apostolico ha detto al Santo Padre che realmente era difficile pero che la sua visita sarebbe un successo. Allora Giovanni Paulo II ha deciso di partecipare alla riunione, ha indirizzato una lettera al Presidente della Repubblica, Don José Lopez Portillo – lettera che è stata portata a mano dal Delegato Apostolico – comunicandole che come Sommo Pontefice della Chiesa Universale, tiene intenzione di partecipare all’anzidetta riunione.

La settimana trascorsa in Messico è stato un gran successo per tutti, vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, membri del corpo diplomatico e anche per membri del governo, infatti il Ministro degli esteri, nonostante si abbia opposto alla visita del Papa fino all’ultimo momento, si è recano nella delegazione apostolica chiedendo che il Santo Padre prolungasse la sua visita, visitando Monterrey, perche essendo una delle più importanti città del Messico, egli non riusciva a rispondere negativamente a tante domande.

La visita del Santo Padre è stato un grand’esito.

EL SALVADOR, (Sono stato Nunzio Apostolico del 1990 a 1997)

L’otto marzo 1983, Giovanni Paolo II visitò El Salvador. Nell’omelia pronunziata nella santa Messa che ha celebrato a San Salvador ha invitati tutti e ognuno dei salvadoregni a essere “artigiani della pace e della riconciliazione”. Il paese si trovava in un’orribile guerra fratricida. Il Papa ha chiamato i cittadini a “costruire un futuro di speranza con la saggezza della pace”. E a detto loro: “Trascorsi gli anni più difficili della vostra storia vale la pena ascoltare le parole dell’Apostolo Santiago: “Da dove procedono le guerre e le contende tra di voi?” (St. 4,1). Ancora, “Anche voi vi avete domandato alcuna volta: Ché è lo che ha successo in questa terra benedetta, in questa nazione cristiana di El Salvador? … Al vedere tante sofferenze, non possiamo escludere, come causa ultima, il peccato che é nel cuore dell’uomo”. Giovanni Paolo II ricordò loro le ideologie radicali, che non rispettano la persona umana, nella quale si trova scritta la mano del Creatore e ha proclamato: “Mai più la guerra! Ché la vera giustizia faccia fruttificare sempre la pace”. Y aggiunse: “Ben avventurati quelli che lavorano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Mt 5, 9). Il Papa ha poi insistito sul perdono e ha ricordato loro le parole del evangelo: Come il Signore perdona le nostre mancanze così dobbiamo fare anche noi agli altri.

Nella seconda visita il giovedì, 8 febbraio 1996, il Santo Padre Giovanni Paolo II invitò i salvadoregni a costruire insieme un’era di pace, una società nuova e a rinunciare all’odio, alla violenza; a incominciare un nuovo cammino di fraternità e di progresso sociale cercando il ben sociale di tutti.

Le editoriale posteriori alla visita del Santo Padre hanno sottolineato l’importanza della sapienza che viene dell’alto, il significato del perdono, la nuova civilizzazione, la pace sostenta dal diritto, la riconciliazione con Dio e con i fratelli, la riconciliazione cristiana e la costruzione di una nuova patria.

Le preghiere e le parole di San Giovanni Paolo II sono state ben accolte. I messaggi dati al popolo ed ai giovani sono rimasti nel cuore di molti. E si è incominciato a cercare il modo di arrivare alla pace. E si è arrivato anche se con difficoltà. Gli ho accompagnati per più di sette anni.

FATIMA

Giovanni Paolo II ha manifestato una grande devozione alle apparizioni della nostra Madre Santissima a Fatima. Il 13 maggio 1982, nell’omelia, ha detto: Il Santuario di Fatima è un luogo privilegiato, dotato di un valore speciale: ha in sé un messaggio importante per l’epoca che stiamo vivendo. È come se qui, all’inizio del nostro secolo, fossero risuonate, con una nuova eco, le parole pronunciate sul Golgota.

Il 13 maggio 1999 davanti alla statua della Madonna, ha detto: Vengo qui oggi perché “proprio in questo giorno dello scorso anno, in piazza san Pietro a Roma, si è verificato l’attentato alla vita del Papa, misteriosamente coinciso con l’anniversario della prima apparizione a Fatima, che ebbe luogo il 13 maggio del 1917.

Queste date si sono incontrate tra loro in modo tale che mi è parso di riconoscervi una speciale chiamata a venire qui. Ed ecco, oggi sono qui. Sono venuto a ringraziare la Divina Provvidenza in questo luogo che la Madre di Dio sembra avere così particolarmente scelto. “Misericordiae Domini, quia non sumus consumpti” (Lam 3,22), ripeto ancora una volta con il profeta”.

SPAGNA (dove sono stato Nunzio Apostolico da 2000 a 2009).

Ho avuto l’onore di ricevere il Santo Padre Giovanni Paolo II, all’aeroporto di Madrid e di averlo a casa, cioè a la sede della Nunziatura Apostolica, accompagnato da Sua Eminenza il Signor Cardinale Stanislaw Dziwisz dal 3 al 4 maggio 2003. Le sue prime parole sono state pace. “La pace sia con Spagna” e proseguì: la pace che solo Dio, per mezzo di Gesù Cristo, ci può dare … la pace che fa sentire gli uomini e i popoli fratelli gli uni degli altri”.

La prima visita del Santo Padre Giovanni Paolo II a Spagna è stata alla fine del suo quarto anno di pontificato, 31 ottobre – 9 Novembre 1982, per presiedere la clausura del IV centenario della morte di santa Teresa di Gesù, la quale ha contribuito al bene della Chiesa in questi quattrocento anni.

La seconda visita,10 ottobre1984, è stata a Zaragoza, a camino dell’America Latina. Infatti, Giovanni Paulo II ha voluto manifestare la sua profonda stima, ammirazione e fiducia, e ha voluto sottolineare che la Chiesa di Zaragoza non poteva mancare a la partecipazione nella commemorazione della quinto centenario della scoperta e dell’evangelizzazione dell’America e del Nuovo mondo. E cito le parole del Sommo Pontefice: “Perché fu la Spagna quella che aprì la comunicazione tra l’Occidente e il continente americano e quella che, in gran parte, portò ad esso la luce della fede in Cristo, assieme al Portogallo, al quale pure invio il mio cordiale saluto. Difatti, da Palos de la Frontera partirono le prime caravelle, dalle vostre terre salparono i primi evangelizzatori, ai quali tanti altri hanno fatto seguito fino ai nostri giorni”.

La terza visita, 19-21 Agosto 1989, è stata nella Giornata Mondiale della Gioventù. Giovanni Paolo II ha dimostrato la sua gioia per essere insieme con giovani cattolici di tutto il mondo, sin dai luoghi più lontani.

La quarta visita, il 12 – 17 giugno 1993, è stata a Siviglia per presiedere il Congresso Eucaristico, con il molto eloquente tema: “Christus, Lumen gentium”, “Cristo, luce dei popoli. La Giornata Mondiale del 1989 aveva al suo centro Gesù Cristo, quale nostra via, verità e vita (cfr.Gv 18,6), meditazione che ci aiuta a una nuova, più matura e più profonda scoperta di Cristo nella vostra vita.

Quinta visita, Sabato 3 – 4 maggio, 2003, manifestando intensa emozione e, rivolgendo con molto affetto, ha proclamato le parole del Signore risorto: “La pace sia con voi. …. La pace sia con te, Spagna!… Domani avrò la gioia di canonizzare cinque figli di questa terra. Essi seppero accogliere l’invito di Gesù Cristo, “Sarete miei testimoni”, proclamandolo con la loro vita e con la loro morte. In questo momento storico sono luce nel nostro cammino per vivere con coraggio la fede, per rinvigorire l’amore verso il prossimo e per proseguire con speranza la costruzione di una società basata sulla serena convivenza e sull’elevazione morale e umana di ogni cittadino. Seguo sempre con vivo interesse le vicissitudini della Spagna.”

Ha poi, ha ricordato la visita a Santiago di Compostela, e ha detto: “Da lì esortavo l’Europa con un grido pieno di amore, ricordandole le sue ricche e feconde radici cristiane: “Europa: ritrova te stessa. Sii te stessa…. ravviva le tue radici”. Sono sicuro che la Spagna apporterà la ricca eredità culturale e storica delle sue radici cattoliche e i propri valori per l’integrazione di un’Europa che, a partire dalla pluralità delle sue culture e rispettando l’identità dei suoi Stati membri, ricerca un’unità fondata su criteri e principi nei quali prevalga il bene integrale dei suoi cittadini”.

Nell’incontro con i giovani, ricordò loro l’importanza della devozione alla Madonna, che ci insegna a non separare mai l’azione dalla contemplazione, così contribuirete meglio a trasformare in realtà un grande sogno: la nascita della nuova Europa dello spirito. Un’Europa fedele alle sue radici cristiane, non chiusa in se stessa, ma aperta al dialogo e alla collaborazione con gli altri popoli della terra; un’Europa consapevole di essere chiamata a essere faro di civiltà e stimolo di progresso per il mondo, decisa a unire i suoi sforzi e la sua creatività al servizio della pace e della solidarietà fra i popoli”. … Per questo oggi desidero esortarvi a essere operatori e artefici di pace. Rispondete alla violenza cieca e all’odio disumano con l’affascinante potere dell’amore. Vincete l’inimicizia con la forza del perdono. Mantenetevi lontani da ogni forma di nazionalismo esasperato, di razzismo e di intolleranza. Testimoniate con la vostra vita che le idee non si impongono, ma si propongono. Non vi lasciate mai scoraggiare dal male! Per questo avete bisogno dell’aiuto della preghiera e del conforto che nasce da un’amicizia intima con Cristo. Solo così, vivendo l’esperienza dell’amore di Dio e irradiando la fraternità evangelica, potrete essere i costruttori di un mondo migliore, autentici uomini e donne pacifici e pacificatori”. E il Santo Padre Giovanni Paolo II, che ho avuto l’onore di accompagnare fino all’aereo, ha concluso, dicendo: Adios, España!

Cardinale Manuel Monteiro de Castro

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