Enzo Salvi a Bisceglie al Riconoscimento Giovanni Paolo II

 

Finalmente si scioglie la riserva sul nome dell’altro autorevole testimone, oltre ai primi annunciati il 15 dicembre 2012. Intanto il 25 aprile sarà premiato in sede romana l’ispettore Luca Landolfi della Fabbrica di San Pietro

 

Enzo Salvi l’uomo oltre l’artista

Il noto attore romano a Bisceglie tra i testimoni del Riconoscimento Giovanni Paolo II 2013

Il “parterre de roi” degli ospiti è quasi completo.

A meno di due mesi dalla seconda edizione del Riconoscimento Giovanni Paolo II, nel giorno dell’ottavo anniversario dal transito del Beato, l’omonima associazione di Bisceglie, presieduta dal prof. Natalino Monopoli, conferma un altro nome di punta per l’evento del prossimo 25 e 26 maggio.

Tra i testimoni dell’umanità di Papa Wojtyla che raggiungeranno la Concattedrale di Bisceglie nell’ultimo weekend di maggio, ci saranno Mons. Giovanni D’Ercole Vescovo ausiliare di l’Aquila e conduttore di Sulla via di Damasco (Rai due), il vaticanista e caporedattore di Famiglia Cristiana Saverio Gaeta, l’attrice Claudia Koll, la professoressa Kizimera Jadwiga Kwiecinska – cugina e unica parente vivente del Beato – e con grande piacere anche l’attore comico Enzo Salvi.

Cabarettista, regista e volto del grande schermo, noto ai più per essere stato copotragonista con Boldi e De Sica di tanti cinepanettoni all’italiana, Salvi racconterà al pubblico la sua esperienza del Beato e il suo modo di vivere la fede lontano dai riflettori.

Apprezzato dal grande pubblico tanto per le sue doti artistiche quanto per l’ umiltà di un personaggio che esula tutti i cliché dello star sytem, accoglie la notizia del riconoscimento con gratitudine.

E già pare innamorato di Bisceglie, tanto quanto lo è dell’idea di poter testimoniare per Giovanni Paolo II.

«Giovanni Paolo II è un Papa – ci spiega in una intervista – che ho vissuto e continuo a vivere con emozione. Ho avuto il piacere di conoscerlo. Gli ho baciato la mano nel ’93, nel corso di un incontro privato, cui parteciparono i miei genitori e con mia moglie, appena entrata in stato interessante. Il Santo Padre poggiò la mano sul grembo di mia moglie, le diede una benedizione e disse:”sarà un bambino fortunato”. Oggi, vedo mio figlio cresciuto e ancora mi commuovo. Sono io l’uomo fortunato, padre felicissimo di due fanciulli, Manuel 19 anni e Nicolò di 15, nonché marito di una donna meravigliosa, Laura, factotum e direttrice menage familiare».

 I suoi personaggi come «er Cipolla», della periferia romana, o «er Pantera», non lo direbbero, ma Salvi è un grande devoto: «Non frequento le parrocchie con assiduità, ma credo e prego. Sono devoto a Giovanni Paolo II e a Padre Pio». Tutt’altro, dunque, che le macchiette frivole e problematiche, che, con il coraggio di chi denuncia, propone da quindici anni a questa parte. «Non bevo, non fumo, non ho mai assunto stupefacenti.

Se do l’idea di essere un tipo “leggero” è semplicemente perché sono un bravo interprete di determinate caratterizzazioni. “Er Cipolla”, il capostipite dei miei personaggi, nasce con l’intento di trasformare una piaga sociale in un fumetto, perché si può far ridere anche denunciando e portando il pubblico a riflettere.

Volutamente non ho mai utilizzato la parola droga nei miei monologhi e altrettanto volutamente, i siparietti che porto in scena nei duetti con Mariano D’Angelo, ritraggono momenti di pura quotidianità: la gente si identifica e poi riflette su quelle piccole schizofrenie che ammalano il mondo».

Ad aiutarlo nella sua missione educativa, è una natura ottimista ed altruista, che lo porta ad essere ogni anno protagonista di decine di eventi di solidarietà.

Tra questi, memorabile è quello durante il quale apprese della morte di Giovanni Paolo II. «Ero sul palco con Mariano, testimonial di una serata di beneficienza a Roma, quando appresi la notizia. E ne restai sconvolto, provai un profondo dolore. Anche perché l’annuncio fu dato immediatamente dopo la fine della mia esibizione. Avvertì un profondo disagio, anche perché il pubblico continuò a ridere per altre tre ore».

Salvi è oggi alle prese anche con la sua prima regia. Un film, “Bella di papà”, che racconta dell’amore di un padre abbandonato dalla moglie e disposto a cadere nel ridicolo, pur di realizzare il sogno in abito da sposa espresso da sua figlia Martina. Pur non rinunciando all’umorismo pirandelliano della trama, per la prima volta Salvi sceglie di mettere in scena un personaggio che lo rispecchia davvero. E dice al mondo: «I figli vanno amati, mai trascurati. Anche se a distanza, l’importante è essere sempre presenti. Non siate amici dei vostri figli, perché laddove manca la rigidità i ragazzi potrebbero tradire la fiducia. Ma abbiate con loro un rapporto aperto e crescerete insieme».

Frattanto che l’associazione Giovanni Paolo II termina i preparativi per l’evento del prossimo maggio, Domenica 7 aprile, alle ore 18.30, sempre presso la Basilica Concattedrale, durante la preghiera di invocazione della Divina Misericordia, sarà distribuita una immaginetta realizzata appositamente dall’associazione e riportante le parole di Giovanni Paolo II e di Papa Francesco.

Dott.ssa Serena Ferrara

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